Del perche` non saro` mai una vera gourmet



Ho un problema e mi scoccia da morire ammetterlo. Ma forse cosi` mi liberero` di un peso e spero di trovare qualcuno che la pensa come me.

Odio il brodo di carne.

Ecco. L'ho detto.

Non sempre, non tutto, ma spesso.
E questa cosa e` un limite, sono sicura che un buongustaio, un gourmet, un'intenditore non puo` avere questa debolezza.
A me piace cucinare, piace mangiare, piace assaggiare, curiosare, provare e imparare le cose attorno al cibo. Ma il brodo proprio e` un problema.

Partiamo da oggi: mia madre mi porta ieri tre cosce di pollo bellissime, carote buone, cipolla buona, sedano buono, alloro selvatico e mette su il brodo. Lo facciamo andare, lo spengo, mi ci fa fare la pasta fatta in casa da grattuggiarci dentro. Faccio tutto come dice lei. Oggi lo servo a pranzo con la sua pasta, una grattata di parmigiano, bellissimo nella sua fondina, fumante, rassicurante, mi siedo...  e resto con il cucchiaio a mezz'aria. Non lo voglio mangiare, mi da` la nausea.
Ma perche`? I bambini attorno a me trangugiano tra i risucchi, prendono il bis, il tris.
Ho davvero i nervi e mi scoccia che mi scoprano, non per la figura che ci farei, ma perche` ho paura di passare loro questo mio problema.
Per carita` c'e` di peggio nella vita eh? Ci sono cose piu` diseducative di questa!!!
Pero` insomma...
Il brodo a base di carne e` proteico: fa bene, riscalda, nutre, rinforza...Eppure la maggiorparte delle volte mi nausea.

Quante volte mi e` successo di fare il brodo e poi lasciarlo mangiare agli altri? E` piu` forte di me, ho come un blocco.
E` come se cambiasse odore: dal profumo nel pentolone alla puzza nel piatto.

Ci sono state delle rare volte che l'ho apprezzato.
Ancora me le ricordo: un piatto di tortellini in brodo in un ristorante segnalato da slow food per la pasta fatta in casa, un brodo in tazza al ritorno dal funerale della nonna in una gelida mattina di febbraio, una pietanza cucinata con il brodo diluito, un brodo di gallina ruspante africana nel mezzo della savana a casa di Baya. STOP.
Tragico eh?
A volte mi dico che e` una questione di delicatezza, a volte mi deprimo.
Anche con la carne ho un rapporto un po' particolare, nel senso che ne mangio poca e bella cotta, muscolo e non interiora o parti strane, possibilmente stracotta (vedi gulash, spezzatino, stracotto etc....), ma se me ne servono un piatto a meno che non sia al sangue la mangio sempre.

Morale della favola: come me la sono cavata a tavola? Sbocconcellando la pastina e passando rapidamente all'insalata.
Ok diciamo che l'insalata era una misticanza fresca di taglio, una lattuga romana croccante, pomodori belli maturi (anche dentro) siciliani, condita con aceto di mele e olio extra appena franto.
Ok diciamo che il pane che l'accompagnava era casalingo di pasta madre, misto grano duro Senator Cappelli, mollica a occhiatura fine, scura profumata, senza grassi con una crosta scura e croccante che lllevate.

Dentro di me pensavo:"Fetta di pane con insalatina primavera sopra e olio crudo, potrei vivere di questo per sempre!".

Non saro` mai una vera gourmet...