vivere in sette tra profumo di pane, fruscio di pagine, ronzio di radio, risate di giochi e sogni di viaggi

venerdì 2 febbraio 2018

Mattina lenta e un'altro dolce ASSOLUTAMENTE salutare


A fianco della scrivania ho una finestra grande, è una porta finestra che dà sulla valle. Le montagne sono spolverate di neve, il cielo alle loro spalle è del loro stesso colore.
La finestra è molto grande, quasi troppo per questa piccola stanza, ma le conferisce una sensazione di grande respiro e io adoro stare seduta qui mentre avverto lo spazio esterno al mio fianco.
Sono le 11.54 e fra venti minuti salgo in macchina per andare a prendere mia figlia a scuola.
La mattinata dopo un inizio burrascoso è scorsa piuttosto lenta.
Sono io ad essere lenta.
Ho dormito poco e il risveglio agitato mi ha stancato moltissimo, così una volta passata l'emergenza sono crollata e non ho potuto fare altro che andare con calma.

Quando ho acceso il cellulare alle 7.00 sono apparse 23 notifiche dal gruppo whatsapp della mia famiglia di origine e una chiamata dalla casa di riposo. Ovviamente era successo qualcosa a papà durante la notte e in due minuti ho fatto due conti: 
  • annullare gli impegni mattutini, 
  • trovare qualcuno che fa il pranzo ai ragazzi 
  • mettersi l'anima in pace: mi aspetta una giornata all'ospedale

Ultimamente le cose vanno così, di emergenza in emergenza.
E io sono diventata brava a gestire l'agitazione, focalizzo le cose da fare nell'immediato rimandando a più tardi l'impatto emotivo.
Alle 8.30 sono da papà a parlare con la nuova dottoressa, sembra che non sia necessario il ricovero. Comunicazioni con i miei fratelli, con mia madre ansiosissima che non può muoversi da casa.
Alle 9.30 esco, l'emergenza non esiste più.
Ormai l'appuntamento dalle 9 è saltato, inizio ad avvertire il calo di adrenalina, decido di fare due commissioni in centro: in biblioteca a ordinare due libri, nel nuovo panificio a comprare dei panini fatti con la farina intera (una novità dal prezzo improponibile), in posta a fare un versamento e poi nel negozio dove prima di Natale sono andata a regalarmi una borsa.

La mia borsa aveva un difetto sartoriale e si è rovinata quasi subito. Si scusano e mi chiedono di sceglierne un'altra o di fornire qualche descrizione in modo da potermene realizzare una nuova. Poi mi regalano una pochette per il disturbo.
Deliziosi!
Decido di farmene fare una nuova molto simile a quella che ho già. Chiamano la sarta.
Dal retro del negozio esce una ragazza. Due occhi grandi come il mare e un espressione timida e pacata.

Ho intuito subito che gli occhi le servivano non solo per "vedere". Mi guardava mentre parlavo scrutando tutto il mio viso e si prendeva tutto il tempo per rispondermi a voce molto bassa, con poche parole. Questo modo di interagire le conferiva un'aria molto introversa, ma affascinante. Quando mi sono avvicinata per dettarle il mio recapito telefonico ho notato che all'orecchio aveva un apparecchio acustico.
I suoi occhi ascoltavano.

Le faccio i complimenti per le borse che cuce in quel laboratorio ed esco.
Non so niente di lei. Ma sono ancora qui che penso a quanto complicato le risulti inserirsi nel mondo del lavoro. Io che ho sempre basato la mia professionalità sull'interazione con le persone, sulla voce, i gesti, l'espressione prima di tutto e solo in seconda battuta sulle mie conoscenze specifiche. Sarei già morta fossi stata al suo posto. Mi ha colpito davvero come non le sia servito farsi conoscere per farsi apprezzare da me.
Non abbiamo alcuna relazione, non l'ho mai vista prima d'ora e non so se la rivedrò ancora , ma mi ha resa fiera, come fossimo sorelle, zia e nipote, mamma e figlia. E' stato un bel momento e sono uscita da negozio contenta più per lei che per la mia borsa.

Le dedico questi dolcetti che servono a chi come lei combatte per farcela.
Lei con la sua macchina da cucire, io con la mia lotta quotidiana per accettare la malattia.

Il blog è mio e se decido di fare dediche assurde posso farlo no?



Questi dolcetti sono l'unione di due ricette non mie: la frolla è di Marco Bianchi , la mousse è una combinazione di vari ingredienti che mi ha ispirato Pinterest.
Sono assolutamente healthy: la frolla è senza burro e senza uova, la mousse senza latte, panna e zucchero.
Eppure vi giuro che è buonissima.
Sono sincera. L'altro giorno per dire ho fatto dei muffins che manco ar cane jeli avrei dati!
Tanto sani quanto insapori.
Questi no. Questi li provate e li mangiate senza sentirvi tradite dalla vostra golosità.
Anche il palato fino ed esigente di mio marito approva.



Dolcetti di frolla e mousse al cioccolato
per 11 dolcetti (eh..oh..lo so...me ne sono venuti undici...) in stampi da muffins:

per la frolla
250 g di farina di tipo 2
80 g di zucchero integrale (meglio se velo o Mascobado polverizzato)
60 g di acqua fredda
60 g di olio di girasole bio
1 cucchiaino di lievito per dolci
Scorza di arancia non trattata

per la mousse
un avocado maturo (morbido al tatto e con il picciolo che si stacca facilmente)
due banane molto mature
tre cucchiai di miele
tre cucchiai colmi di cacao amaro per dolci

Con una frusta elettrica mescolate a velocità sostenuta l'acqua fredda con lo zucchero, aggiungete sempre mescolando l'olio, la scorza d'arancia e da ultimi farina e lievito assieme. continuate a mescolare quel tanto che serve a veder combinati tutti gli ingredienti, Avvolgete l'impasto e mettetelo a riposare in frigo il più possibile e comunque non meno di mezz'ora. Accendete il forno a 200°C, ungete e infarinate gli stampini da muffins. Prelevate un pezzetto di impasto per ogni stampino, fatene una pallina e appiattitela con le mani, si spezza ed è morbido, non vi consiglio di usare il mattarello, ma le mani inumidite. Il disco che ottenete deve coprire fondo e bordi dello stampo. Bucherellatene il fondo con una forchetta e cuocete in bianco con dei pesetti sopra (foglio di carta da forno e fagioli secchi) per circa 15 minuti.
Mentre fate raffreddare i gusci mettete nel frullatore gli ingredienti per la mousse e frullate bene.
Quando la frolla è davvero ben raffreddata distribuite la mousse a cucchiaiate nei gusci e lasciate riposare un po'.
Io per completare il tutto ho spolverato con granella di nocciole tostate.



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